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 News 2013
 



 
 

Dalla Tunisia alle Alpi Apuane per esportare il modello “Geoparco”
From Tunisia to the Apuan Alps with the aim of exporting the "Geopark" model

In questi giorni, le Alpi Apuane hanno ospitato un alto dirigente del Ministero dell’Industria della Tunisia, in visita ufficiale al territorio del Parco. Il dott. ing. Ali Abbes – direttore centrale tecnico del servizio nazionale delle miniere – ha voluto vedere di persona gli uffici, i centri visita, i musei e i percorsi attrezzati che il Parco ha realizzato in Versilia, Garfagnana e Lunigiana. L’obiettivo della visita è di apprendere, dall’esperienza apuana, elementi utili per un progetto nazionale di promozione del patrimonio geologico da realizzare nella Tunisia meridionale. 
Tre giorni intensi di sopralluoghi e di incontri con amministratori pubblici e soprattutto con operatori economici, sia del settore turistico, sia di quello estrattivo. La delegazione del Parco – composta del Direttore Antonio Bartelletti, del geopark manager Alessia Amorfini e dal Coordinatore scientifico

Giuseppe Ottria – ha concentrato l’attenzione sui sistemi di servizio e promozione del patrimonio geologico di Equi Terme di Fivizzano e di Levigliani di Stazzema. Di grande suggestione e stimolo è risultata la visita alle cave di marmo del Monte Corchia e alla Grotta turistica dell’Antro.
Questa visita ha dimostrato come il Parco delle Alpi Apuane sia già riconosciuto come un modello di eccellenza all’interno della Rete Europea e Globale dei Geoparchi, che opera sotto gli auspici dell’Unesco. Il contatto con Tunisi è stato favorito e curato dall’ONG “Medina” di Borgo San Lorenzo, con il concorso del dott. Mauro Cesaretti, facilitatore di cooperazioni internazionali con il nord-Africa. 
Il prossimo passo della possibile intesa è lo scambio della visita in Tunisia nei luoghi di potenziale riproposizione dell’esperienza delle Alpi Apuane.

(19 dicembre 2013)


Il Parco per la cultura del marmo
The Park to the Marble Culture

Il Convegno “Nelle Terre del Marmo” – dedicato alla scultura tra tardo Medioevo e Rinascimento – conclude una serie di iniziative del Parco a sostegno di un proprio progetto di valorizzazione qualitativa delle produzioni lapidee delle Alpi Apuane. Durante il 2013, gli eventi di natura promozionale, a favore di una vera “cultura del marmo”, si sono intensificati ed arricchiti di nuovi valori strategici e significati futuri, proprio in coincidenza dell’avvio del procedimento amministrativo del nuovo Piano estrattivo delle aree contigue di cava. La prospettiva è quella di dare spessore culturale ad una politica favorevole all’ottimizzazione e al risparmio di una risorsa non rinnovabile, dove prevalgano i temi della filiera corta, dell’impiego consapevole dei marmi storici, dell’uso contingentato e della promozione dei prodotti lapidei attraverso il marchio del Parco.

Proprio in quest’ultimo anno, il Parco ha organizzato eventi utili a definire un positivo retroterra culturale per questi temi. Durante l’estate, lo stand allestito a La Versiliana ha accolto un’interessante collezione di complementi di arredo, realizzati con pietre e marmi storici recuperati dai greti dei fiumi o da ravaneti di passate coltivazioni.
È poi seguita, a settembre, la partecipazione alla Conferenza europea dei Geoparchi dell’Unesco nel Cilento, con la presentazione di una speciale pubblicazione dedicata al “marmi dimenticati” e alla strategia di una ripresa produttiva sostenibile e finalizzata a lavori di pregio artistico ed artigianale.
Da ultimo – all’interno delle Celebrazioni dei 500 anni del Lodo di Leone X – c’è stata la partecipazione all’iniziativa del Cosmave e del Consorzio Pietre Toscane con un intervento sui marmi del Rinascimento nella dimensione regionale.
Il Convegno “Nelle Terre del Marmo” chiude dunque un anno di attività, ma apre una stagione di altri eventi promozionali, che traguardano già al 2018 come potenziale anno da dedicare alla “cultura del marmo”. Proprio nella prospettiva dei Cinquecento anni dell’arrivo di Michelangelo a Pietrasanta e Seravezza, sono già state delineate iniziative di celebrazione e di approfondimento dei temi sopra detti. Il primo appuntamento è per maggio 2014, con un’iniziativa del Parco sulla storia della proprietà delle cave e sugli usi civici.


(17 dicembre 2013)


“Nelle Terre del Marmo”: per capire il valore della scultura, prima e durante Michelangelo
“In the Marble Lands”: understanding the value of the sculpture before and during Michelangelo’s time

Un convegno di respiro nazionale, che colloca Pietrasanta e Carrara in una cornice non solo locale, ma italiana ed europea per meglio comprendere la straordinaria fortuna della scultura in marmo apuano tra gli inizi del Trecento e la prima metà del Cinquecento (“dal secolo di Castruccio all’età di Leone X”) e le intense relazioni artistiche e commerciali che ne derivarono. Una lunga parabola storica o, forse meglio, un’iperbole che vede protagonisti lapicidi e scultori che con la loro abilità hanno fatto del marmo apuano il materiale più prestigioso e ricercato per statue, monumenti, altari o sepolcri, dal Veneto a Napoli, dalla Francia alla Spagna.
Organizzato dal Parco Regionale delle Alpi Apuane, con il patrocinio del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, il convegno si colloca quasi alla conclusione delle Celebrazioni dei 500 anni del Lodo di Leone X (1513-2013), senza la pretesa di rappresentarne la summa o la migliore chiusura. Il coordinatore scientifico dell’evento – prof. Aldo Galli, docente universitario di Storia dell’Arte – ha chiamato a sé un nutrito gruppo di studiosi e ricercatori di diversi atenei ed istituti di ricerca italiani, a fianco di validi esperti di storia territoriale. Ne è venuto fuori un programma equilibrato di ben 12 contributi scientifici, che si distribuiranno nelle due giornate di studio: il 12 dicembre a Pietrasanta, presso il Chiostro di S. Agostino, dalle 15.30 in poi – il giorno 13 successivo a Seravezza, nella sala delle Scuderie di Palazzo Mediceo, con inizio alle 9.30.

Parleranno dunque, nell’ordine di presentazione: Antonio Bartelletti e Alessia Amorfini (Parco delle Alpi Apuane); Laura Cavazzini (Università di Trento); Andrea Tenerini (Istituto Storico Lucchese); Maria Falcone (Università di Siena); Michela Zurla (Università di Trento); Gabriele Donati (Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, Firenze); Alessandra Talignani (Parma); Marco Campigli (Università per Stranieri di Siena); Alessandra Giannotti (Università per Stranieri di Siena); Fernando Loffredo (European Research Council/HistAntArtSI); Andrea Bacchi (Università di Bologna); Caterina Rapetti. Gli interventi renderanno conto delle più recenti ricerche sulla scultura in marmo tra Gotico e Rinascimento con tagli e approcci diversi. Alcuni interventi restituiranno il ritratto di artisti finora poco noti dei quali gli studi stanno ricostruendo la personalità: è il caso della diramata famiglia pietrasantina dei Pardini, del lombardo Girolamo Viscardi, che all’inzio del Cinquecento realizza grandiosi monumenti in marmo per la corte di Francia, del carrarese Alberto Maffioli, protagonista del cantiere della Certosa di Pavia, o ancora di Giovan Battista Aprile, che farà conoscere le qualità della scultura in marmo apuano nel cuore del Veneto. In altri casi il focus sarà su quei centri di committenza che più hanno investito negli arredi marmorei: dalla Cattedrale di Genova a quella di Coca, in Spagna, che conserva quattro spettacolari monumenti spediti da Carrara. Infine alcuni interventi punteranno l’attenzione proprio sull’area delle cave, dall’età gotica sino al pieno Cinquecento, quando Michelangelo si impegnò in un contrastato e affascinante rapporto d’amore-odio con i marmi di Pietrasanta. 
Il titolo del convegno, “Nelle Terre del Marmo”, vuole inoltre indicare una nuova possibile denominazione connotativa, per un’area demo-territoriale non del tutto consapevole di una propria identità. Di certo, ha condiviso una comune storia di eventi nel periodo considerato, quando è stata terreno di conquista e pure di divisione politica tra Genova, Pisa, Lucca e Firenze.
A dire il vero, le “Terre del Marmo” sarebbero assai più numerose nell’Italia del Medioevo e del Rinascimento. Sono quei luoghi che hanno incominciato presto ad integrare e sostituire le pietre mancanti con lo spoglio, oramai completato, dai monumenti della Roma imperiale. Sono quei luoghi in cui sono nati, quasi per determinismo geografico, artefici che lentamente hanno risalito la china delle competenze tecniche e delle abilità artistiche, divenendo prima picchiapietre o scalpellini, poi lapicidi ed infine scultori. Sono quei luoghi in cui talvolta arrivavano, da altre “Terre del Marmo” o da città vicine ed affamate di pietre ornamentali, altri artefici alla ricerca di materiali utili all’architettura e/o alle produzioni plastiche. 
Soltanto nel centro e nel nord d’Italia, vere culle di lapicidi e di scultori sono state la Val d’Ossola, Como, Verona e l’area istriana. C’è poi la Toscana del primo risveglio romanico, con la Montagnola senese, Campiglia, i Monti Pisani e soprattutto le Alpi Apuane.
Va detto che nessuno dei marmi italiani, scoperti o ripresi nel Medioevo, si è mai avvicinato alle qualità dei marmi greci, consegnati ai valori e ai simboli assoluti dalla classicità. L’unica eccezione è il marmo che fu detto “lunense” e di cui Carrara ha raccolto l’eredità produttiva, benché a Roma fu sempre di “sostituzione”. Anche Pietrasanta, poco distante, poteva vantare un piccolo bacino estrattivo, di marmi non dissimili a quelli carraresi. Le cave erano la prima scuola e talvolta bottega per generazioni di lapicidi, pronti a lasciare ogni cosa ed inseguire la fortuna lungo le “vie del marmo”. Ma non è stato soltanto un movimento di artefici, più o meno abili e valenti; è stato anche un trasporto di materiali marmorei, grezzi o semi-lavorati, che viaggiava per tutta Italia, ma pure in Francia e Spagna, nelle stesse province occidentali raggiunte dal “lunense” oltre mille anni prima. 
Le Apuane, con le città e i territori a loro prossimi di Lucca, Pisa e pure di Genova, non sono un’area di rinascita medievale della scultura monumentale prima di ogni altro luogo, come è stato per Tolosa, Modena o Cluny. Sono però una “Terra” dove si è ripreso ben presto ad estrarre, a produrre ed esportare il marmo. 
Forse, le vere ed uniche “Terre del Marmo” vanno ricercate e definite qui; proprio in quell’area vasta che, da Pisa a Genova, vede al centro, imponenti, le marmoree Apuane.

(5 dicembre 2013)


“Da 500 anni sulla Breccia”: un convegno sui marmi della Versilia che hanno fatto storia e cultura
The light of the Versilia marble shines in the beauty of the Renaissance and the glory of Florence during the Medici’s age: a conference about an identity value

MuSA – Il museo virtuale della scultura e dell’architettura di Pietrasanta – ospita un convegno dedicato ai marmi della Versilia medicea, che hanno avuto origine o riscoperta produttiva nel corso del Cinquecento, sotto il forte impulso della famiglia Medici.
L’iniziativa è in programma per venerdì 29 novembre, alle ore 17, all’interno delle Celebrazioni dei 500 anni del Lodo di Papa Leone X che – nel 1513 – assegnò a Firenze il Vicariato di Pietrasanta e gettò così le basi per uno sviluppo duraturo dell’attività di estrazione e lavorazione artistica dei marmi, che ha attraversato tutta l’età moderna e contemporanea. Promosso dal Cosmave, il convegno ha ricevuto il sostegno convinto delle amministrazioni comunali della Versilia, a significare l’identità storica, culturale ed economica del territorio nel segno della produzione lapidea di qualità.
Dopo i saluti di rito da parte dei sindaci Domenico Lombardi (Pietrasanta), Umberto Buratti (Forte dei Marmi), Ettore Neri (Seravezza) e Michele Silicani (Stazzema), seguiranno gli interventi di Fabrizio Rovai (Cosmave) e Riccardo Tarabella (Comitato del Lodo di Papa Leone X).

La giornata proporrà poi tre interessanti comunicazioni scientifiche, che intendo documentare il valore storico dei materiali lapidei della Versilia medicea. In apertura, Antonio Bartelletti e Alessia Amorfini, del Parco Regionale delle Alpi Apuane, tratteranno “I Marmi del Rinascimento in Toscana”. In successione, Sergio Mancini proporrà “Le conoscenze geologiche sulle cave di Brecce di Seravezza della Versilia”. Chiuderanno i lavori Eleonora Dedini e Paolo Camaiora con un intervento su “I materiali lapidei apuo-versiliesi nell’architettura rinascimentale toscana”. 
Si tratta dunque di un ampio excursus, alla scoperta delle pietre ornamentali di Versilia e sul loro impiego a Firenze e in Toscana a partire dal tardo Medioevo fino ai nostri giorni.

(26 novembre 2013)


La “Carta europea per il Turismo sostenibile” nel Parco: secondo forum per individuare strategie ed obiettivi
Second Forum of the “European Charter for Sustainable Tourism” in the Apuan Alps Park: strategies and objectives’ identification for territorial empathic relationships

Lunedì 11 novembre, alle ore 14.30, presso il Centro agricolo-naturalistico “Giuseppe Nardini” a Bosa di Careggine (LU), si terrà il secondo incontro operativo con le comunità locali e gli stakeholder, organizzato dal Parco delle Alpi Apuane nell’ambito del procedimento di adesione alla “Carta europea del Turismo sostenibile” (C.E.T.S.). Il primo forum ha già incassato un lusinghiero successo di partecipazione, nonostante il suo carattere prevalentemente conoscitivo. Nel secondo incontro si entrerà nel merito delle strategie e degli obiettivi da perseguire. In effetti, amministratori locali, operatori turistici, albergatori, ristoratori, guide e altri gestori di servizi, sono già chiamati ad individuare i punti di forza e criticità del territorio, sullo sfondo dei cambiamenti che lo interesseranno nei prossimi anni e sugli effetti che gli stessi determineranno.
La partecipazione è aperta a tutti gli interessati.

(6 novembre 2013)


Gran finale alla Bosa di Careggine con castagnata e vini di qualità
Grand finale of “Apuan Autumn” at La Bosa of Careggine with roast chestnuts and quality wines

Grandi eventi a Careggine domenica 20 ottobre. Nel paese si svolge la tradizionale “Festa della Castagna”, con i colori dell’autunno e i sapori degli ultimi frutti di stagione. Il programma è arricchito da avvenimenti paralleli che il Parco delle Alpi Apuane organizza presso il Centro agricolo-naturalistico di Bosa, ad appena 200 metri dal centro storico, a conclusione di “Autunno Apuano”.
Per tutto il giorno, all’interno della settecentesca fattoria, si tiene la mostra, la degustazione e la vendita di una selezione di vini apuani di qualità. Le aziende proposte quest’anno sono Roberto Castagnini, viticoltore biologico nei Colli Apuani, con il suo Candia

bianco e rosso, il vigoroso Apuo e il valore futuro del Massaretta in purezza. Lo accompagna Giorgio Tazzara di Monte dei Bianchi, che ci presenta i suoi rari Pòllera, Deir e Cenobio, dai profumi delicati della terra lunigianese. Infine, i “Poderi della Garfagnana” che, appena al di là e al di qua del Serchio, producono l’eccellenza del ‘Rico e il prestigio del Fopola, Riana e Polla.
Il Parco offre a tutti gli ospiti diversi assaggi di prodotti locali in abbinamento con questi vini, attraverso un percorso di conoscenza e scoperta delle cucine e della taverna-cantina di Bosa.
Nel pomeriggio, gli spazi esterni alla fattoria sono lo spazio ideale per un altro momento d’incontro e di amicizia, con la castagnata e il vin brulé per stemperare i primi freddi autunnali.


(17 ottobre 2013)


Tanta gente e un'aria d'altri tempi per "Autunno Apuano" alla Bosa di Careggine
Many people and an air of yesteryear at Bosa Geopark Farm during "Apuan Autumn"

Il tempo ci ha fatto un gran bel regalo. Domenica non è piovuto, malgrado le previsioni meteorologiche.... e così la gente è salita a Bosa, numerosa più dello scorso anno.
Una conclusione dei primi tre giorni di "Autunno Apuano" degna della qualità delle iniziative inserite nel programma. Non è facile stilare una classifica del gradimento pubblico per questo o quello evento. I sorrisi e gli occhi entusiasti degli ospiti sono stati egualmente distribuiti per tutta la giornata. Dalla vendemmia del merlot alla macinatura del formenton ottofile, dai giochi per i bimbi alle mostre fotografiche, dalla degustazione del farro all'assaggio dei nuovi vini della Garfagnana, è stato un continuo susseguirsi di consensi e di incitamenti a proseguire lungo questa strada.
Inaspettato, come momento clou finale, lo spazio teatrale affidato a Giancarlo Bloise con il suo CucinarRamingo. Monologo sul cucinare ed oltre, con due pietanze che hanno preso forma, odori e sapori, nel divenire storie narrate dal palcoscenico.

Dunque, una giornata speciale, favorita dal clima e dalla magia di Bosa, con architetture, arredi e figure che hanno dilatato lo spazio del tempo vissuto...
Si replica domenica 20 con la Festa della Castagna. E' prevista la castagnata con vin brulè e la "Via dei Vini": mostra, degustazione e vendita di vini apuani di qualità.
 

(14 ottobre 2013)


Nel segno di Beppe Nardini: la Bosa ha finalmente un nome…
In the sign of Beppe Nardini: finally, the Bosa Geopark Farm has a name. Anna Rita Bramerini, regional councillor, was present at the ceremony

Cerimonia quasi intima questa mattina alla Bosa di Careggine. Non nel numero degli intervenuti, comunque alto, ma per lo stato di profonda commozione che ha coinvolto tutti. Attorno ai familiari non erano presenti soltanto gli amministratori, i cittadini e i dipendenti del Parco. Erano venuti qui soprattutto gli amici che non dimenticano, quelli che hanno accompagnato o incrociato Giuseppe Nardini nel suo ultimo segmento di vita e non solo.
Cerimonia con un protocollo ridotto all’essenziale. All’interno dell’antico edificio di Bosa, per primo ha parlato Alberto Putamorsi, attuale Presidente del Parco, che ha ricordato come questo Centro di conservazione e promozione, fortemente voluto da Nardini, costituisca un punto nodale di una rete di strutture distribuite su tutta l’area protetta e contigua.
È stato poi il turno del Sindaco di Careggine, Mario Puppa, a cui non è sfuggito quale progressivo lavoro

sia stato necessario nel recuperare prima gli edifici e poi nell’attivare i servizi utili alla gestione di Bosa. Al di là del merito di Nardini di aver voluto qui concentrare le iniziative del Parco, il Sindaco ha visto crescere l’impegno entusiasta dei dipendenti dell’ente nel portare a termine questo disegno amministrativo. La cosa ha avuto un esito inimmaginabile dieci anni fa, poiché la risorsa umana è andata a compensare, nell'ultimo periodo, l’improvviso diminuire delle risorse economiche a disposizione.
Il Vice-Presidente della Provincia di Lucca, Maura Cavallaro, si è invece soffermata sulla figura umana di Giuseppe Nardini e sulle comuni battaglie politiche in favore dell’ambiente e della convivenza civile, sempre affrontate con serenità e forza d’animo.
Per ultima, l’assessore regionale Bramerini ha voluto ripercorrere il percorso di Nardini come Presidente del Parco e come Coordinatore di Federparchi Toscana. Da ricordare la sua partecipazione attiva al dibattito sul futuro delle aree protette, anticipando temi ed argomenti che sono attualmente in discussione in parlamento riguardo alla riforma della legge quadro n. 394/91 e al contemporaneo riordino della normativa regionale su parchi e biodiversità. 
Dopo la parte dedicata agli interventi dei rappresentanti delle istituzioni, tutti i presenti si sono spostati nell’area esterna ed antistante agli edifici di Bosa. Qui, l’assessore Bramerini e il figlio minore di Nardini, Daniele, hanno insieme scoperto la targa dedicatoria del Centro agricolo-naturalistico.
Il tutto si è concluso con una visita illustrativa delle strutture e delle attività di Bosa, sotto la guida del Direttore del Parco, Antonio Bartelletti.

(11 ottobre 2013)


"Autunno Apuano": c'è il programma dei quattro giorni di eventi
Here is the "Apuan Autumn" events... four days full of meetings, exhibitions, tastings and shows, between culture and nature in the magical "space of the lived time"... this is the Geopark Farm in Bosa of Careggine

Il programma è stato varato a tre settimane di distanza dall'evento dell'anno nel Parco delle Alpi Apuane.
Non è ancora quello di dettaglio, ma le principali iniziative ed attività hanno il loro posto e il loro orario definiti. Un giorno in più rispetto al 2012 per la seconda edizione di "Autunno Apuano: Il Colore della Terra".
Incontri, presentazioni, mostre, degustazioni e spettacoli, da venerdì 11 ottobre a domenica 13, con la conclusione sette giorni dopo, in coincidenza con la Festa della Castagna di Careggine.
Edizione dunque di lusso, che coincide con l'intitolazione del Centro agricolo-naturalistico di Bosa alla memoria di Giuseppe Nardini.

Per favorire la presenza e un viaggio tranquillo di andata e ritorno nella giornata del 13 ottobre, è stato attivato un servizio pullman gratuito da Pietrasanta e da Massa.
Prenotazione obbligatoria, fino ad esaurimento dei posti, telefonando al Centro visite di Castelnuovo Garfagnana (0583/644.242).

(19 settembre 2013)


E venne il giorno di Ottria… Il nostro consulente scientifico ha trattato l’ApuanGeoLab nel Parco del Cilento
Finally, the Ottria day ! Our scientific advisor explains the ApuanGeoLab during the 12th European Geoparks Conference in Cilento

 La seconda giornata del Congresso dei Geoparchi Europei ha subito una modifica nella scaletta, per fare spazio all’intervento fuori programma del Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando. Tutto è dunque scivolato in avanti nel tempo, come di solito accade in simili manifestazioni ed in particolare in questa.
Si è dovuto così mettere in coda anche Giuseppe Ottria, impegnato per il Parco delle Alpi Apuane ad illustrare un tema nuovo e coinvolgente nella sessione “educazione e comunicazione nei geoparchi”. A questo nostro consulente scientifico è stato chiesto di trattare l’ApuanGeoLab di Equi Terme, nella sua funzione di palestra didattica interattiva, con cui affrontare ed approfondire temi globali e locali di Scienze della Terra.
Quando è venuto il suo turno, Ottria ha illustrato l’argomento con la solita passione e la riconosciuta

competenza che lo contraddistinguono da sempre.
Lo ha fatto soprattutto intendere ad una platea di congressisti stranieri, malgrado i problemi tecnici occorsi all’impianto di proiezione, con il quale non è stato possibile valorizzare a pieno l’ipertesto collegato all’intervento.
Il riscontro comunque positivo è arrivato lo stesso, a conclusione, insieme ai giudizi spassionati e lusinghieri dei presenti, che hanno elogiato la comunicazione orale e così pure la struttura museale descritta.
È doveroso riportare come alcuni di loro abbiano manifestato vera sorpresa sulla presenza in Italia di un museo scientifico interattivo, più di tradizione anglosassone che non mediterranea. L’osservazione può fare anche piacere, ma denota una conoscenza stereotipata del nostro paese, oppure evidenzia una categoria di giudizio condizionato da eventi contingenti, che nulla hanno a che vedere con il livello della cultura scientifica e la capacità organizzativa delle istituzioni italiane.
In conclusione del Congresso, si segnala anche l’ottima performance del dott. Emanuele Guazzi nella “sessione poster” del Congresso. A lui è stato affidato il compito di fornire ulteriori spiegazioni sull’attività di promozione turistico-naturalistica connessa al progetto “sentiero del muflone”, nonché sulla ricerca floristica condotta per rilevare la presenza di sfagni nel territorio del Parco, in considerazione della loro elevata valenza ambientale, come indicatori di biodiversità e qualità ambientale del territorio.

(5 settembre 2013)


È iniziato nel Cilento il XII Congresso dei Geoparchi europei: le Alpi Apuane sulla scena tra vino d.o.c. e marmi storici
12th Egn Conference is started in Cilento: the Apuan Alps on the scene between p.d.o. wine and historical marble

Si è aperto oggi ad Ascea nel Cilento un Congresso forse epocale per la European Geoparks Network. Non è escluso che sia l'ultimo prima del definitivo riconoscimento, presso l'Unesco, dell'intera organizzazione mondiale dei Geoparchi.
La partecipazione delle delegazioni nazionali ha raggiunto qui numeri di tutto rispetto. Tra gli iscritti si segnalano 259 stranieri e 75 italiani, per un totale di 40 diverse nazioni rappresentate.
La giornata odierna è stata caratterizzata da un programma ricorrente e ormai collaudato. La mattina ha visto il saluto delle autorità locali e la presentazione delle relazioni ufficiali davanti alla platea unificata.

Nel primo pomeriggio, il Congresso si è articolato in quattro sessioni parallele, entrando nel merito del tema da trattare, ovverosia la ricerca di "un approccio innovativo per sensibilizzare l'opinione pubblica circa i rischi geologici, i cambiamenti climatici e l'uso sostenibile delle risorse naturali".
Nella sala principale del Congresso, la dott.ssa Alessia Amorfini ha presentato la relazione sul tema "Historical stone and marble in the Apuan Alps Geopark (Italy): a local strategy on the sustainable use of a non-renewable resource", che vede la firma anche del Direttore Bartelletti, non presente nel Cilento.
Unanime è stato l'apprezzamento per questo contributo, non solo dei Chairman, ma di tutto il pubblico rimasto ad ascoltare, che ha saputo percepire i lunghi anni di lavoro necessari allo sviluppo di simili studi e all'elaborazione strategica conseguente. Ai presenti in sala è stato donato uno "special paper", che contiene il catalogo illustrato dei marmi storici delle Alpi Apuane.
Ieri sera invece, nella cornice accogliente di Vallo della Lucania, il dott. Emanuele Guazzi ha offerto ai congressisti, a nome del Parco, un bicchiere di Candia dei Colli Apuani-Doc, per ricordare loro l'appuntamento di maggio 2014 con questo speciale invito al 6° Workshop dei Geoparchi Italiani. Saranno proprio le Alpi Apuane ad ospitare questo evento, sul tema "Geoparks and typical food and wine".
Per l'occasione è stato anche coniato un neologismo, che lega il gusto dei cibi ai territori e soprattutto alla loro geologia: "enjology"... immediatamente adottato da diversi congressisti ospiti nel Cilento - giapponesi e malesi per primi - quale saluto augurale prima di gustare dell'ottimo vino italiano...

nella foto: un'immagine dell'apertura del Congresso, nella sala "teatro di Parmenide" ad Ascea

(4 settembre 2013)


Le Alpi Apuane in primo piano
nel programma del 12° Congresso dei Geoparchi Europei
...
The Apuan Alps in foreground into the program of the 12th European Geoparks Conference: on the occasion a special paper around the Apuan historical marble has published

Dal 3 all’8 settembre pp.vv., ad Ascea Marina nel Cilento, si svolgerà il 12° Congresso dei Geoparchi Europei, sotto gli auspici dell’Unesco. Consistente e qualificata è la presenza del Parco delle Apuane, con relazioni, poster e contributi promozionali, al fine di promuovere al meglio le Alpi di Toscana di fronte ad una platea internazionale, che vedrà la partecipazione di delegati non solo europei, ma di tutti i cinque continenti per oltre cinquanta nazioni rappresentate.
L’evento raro di un congresso dell’EGN in Italia ha spinto i Geoparchi italiani a mettere in mostra il meglio di se stessi, sostenendo così lo sforzo organizzativo del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Due sono le relazioni ufficiali al Congresso, l’una nella sessione sull’uso sostenibile delle risorse naturali e l’altra nella sessione sull’educazione e comunicazione nei Geoparchi.
Nell’ordine: Antonio Bartelletti ed Alessia Amorfini hanno predisposto un intervento dal titolo “Historical stone and marble in the Apuan Alps Geopark (Italy): a local strategy on the sustainable use of a non-renewable resource”; la seconda, a firma di Giuseppe Ottria, Alessia Amorfini e Antonio Bartelletti riguarda “ApuanGeoLab: a new educational structure in the Apuan Alps Geopark (Italy)”.
Nella sessione poster troviamo anche qui due importanti contributi: Emanuele Guazzi e Lucia Amadei, “Occurrence of Sphagnum in the Apuan Alps (Tuscany, Italy)”, nonché Nicola Raffaelli, Fabio Viviani ed Emanuele Guazzi, “On the trail of the Mouflon”: an example of how to promote nature tourism in the Apuan Alps Geopark”.

Nell’occasione del 12 Congresso dei Geoparchi Europei è stato pubblicato un opuscolo speciale, in lingua inglese, che raccoglie le schede e le foto descrittive dei Marmi storici delle Alpi Apuane. Il titolo è emblematico: The “Forgotten Marble” in the Apuan Alps (I “marmi dimenticati” nelle Alpi Apuane). L’opera, scritta da Alessia Amorfini e Antonio Bartelletti, è il frutto di molti anni di ricerche e di esperienze nel campo della marmologia. In questa pubblicazione sono anche indicati gli inizi delle coltivazioni, le cave storiche e i primi impieghi dei lapidei ornamentali nell’architettura e nella scultura. Un contributo questo che vuole proporre un uso contingentato e sostenibile di una risorsa preziosa e non rinnovabile, che ha regalato materiale prezioso per opere d’arte.
Dopo il Congresso dell’EGN, l’opuscolo sarà distribuito gratuitamente ad enti, associazioni e persone concretamente interessate ai suoi contenuti. L’istanza di prenotazione, debitamente motivata, può già essere inoltrata all’indirizzo mail: info@parcapuane.it

nella foto: la copertina dell’opuscolo speciale sui marmi storici apuani

(28 agosto 2013)


Dal convegno delle Mulina di Stazzema
nuove conoscenze sulla geodiversità mineralogica delle Apuane...

New knowledge around the Apuan mineralogical geodiversity
comes from the “Mulina di Stazzema” conference:
new minerals and presence of a rare chemical element: the thallium

L’inaugurazione del sito archeo-minerario delle Molinette – lungo il Canale della Radice – è stata preceduta da un interessante convegno, incentrato su studi originali ed innovativi in campo mineralogico e non solo, nell’orizzonte conoscitivo delle Alpi Apuane meridionali. L’evento ha avuto luogo sabato 24 agosto, nelle ore antimeridiane, presso la chiesa parrocchiale delle Mulina di Stazzema, grazie all’organizzazione di vari soggetti pubblici ed associazioni, tra cui l’Istituto Storico Lucchese, sezione “Versilia storica”, il Comune di Stazzema, l’Unione dei Comuni della Versilia, ecc.
Inserito nel programma dei 500 anni del Lodo di Leone X (1513-2013), il convegno si è valso degli interventi di diversi docenti e ricercatori, da anni impegnati nello studio delle mineralizzazioni apuane. La maggior parte di loro afferisce al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa e all’Istituto di Geoscienze e Georisorse del C.N.R., ancora di Pisa.

A fianco di Andrea Dini, Cristian Biagioni, Massimo D’Orazio e Riccardo Petrini – alternatisi negli interventi della mattinata – i risultati ottenuti e qui resi pubblici hanno visto anche il contributo di giovani geologi del luogo e di appassionati cultori della mineralogia, tra cui Simone Vezzoni ed Emanuele Michelucci.
Occasione dunque unica e preziosa per acquisire informazioni di prima mano sugli incredibili risultati raggiunti dalla Scuola Pisana nella ricerca di nuovi minerali sulle Alpi Apuane, sotto la guida del prof. Paolo Orlandi. Negli ultimi tre anni, dopo la Volaschioite di Vergemoli, altri sei nuovi minerali sono stati ritrovati e descritti nel territorio del nostro Geoparco per la prima volta al mondo. Il totale delle nuove specie sale ad oggi a 25, di cui ben 12 hanno soltanto nelle Apuane la loro presenza accertata. I luoghi di reperimento corrispondono ad alcuni geositi d’interesse mondiale, continentale e nazionale di questo ineguagliabile territorio.
Dalla Buca della Vena, presso Stazzema, provengono la Mapiquiroite [(Sr,Pb)(U,Y)Fe2(Ti,Fe3+,Cr3+)18O38] e la Oxycalcioromeite [Ca2Sb2O7]; nella miniera di Monte Arsiccio, presso S. Anna, sono state ritrovate la Protocharbourneite [Tl5-xPb2x(Sb,As)21-xS34(x~1.2-1.5)] e la Boscardinite [TlPb4(Sb7As2)Σ9S18], mentre dal Pollone di Valdicastello abbiamo avuto la Carducciite [Ag2Sb2)Pb12(As,Sb)16S40] e la Parasterryite [Ag4Pb20Sb14As10S58].
Tuttavia, il valore mineralogico del settore meridionale delle Alpi Apuane – che allinea, da Valdicastello a Fornovolasco, una incredibile serie di siti minerari – non si esprime soltanto nella diversità e nell’esclusività delle specie ritrovate. Sono piuttosto la diffusione, l’associazione e la caratterizzazione chimica di questi minerali a farne un qualcosa di unico nel pianeta.
Del tutto eccezionale è stata – ad esempio – la formazione di solfosali di tallio, mercurio, arsenico, antimonio, argento e cromo, alle basse temperature del metamorfismo regionale delle Alpi Apuane.
Negli ultimi tempi, una particolare attenzione hanno poi destato i minerali di tallio, che risultano notevolmente presenti soprattutto nell’area mineraria di Monte Arsiccio, in associazione con la pirite microcristallina. I valori di concentrazione sono qui particolarmente elevati – fino a 900 p.p.m. – in modo da farne un giacimento ricchissimo per tale elemento chimico, che oggi trova applicazione nella produzione di materiali semiconduttori e di vetri ad alta densità e basso punto di fusione.
Il tallio è anche una sostanza tossica per la salute umana, poiché metallo pesante che si sostituisce al potassio nelle molecole organiche del nostro organismo. I gruppi di ricerca dell’Università di Pisa, allarmati da queste concentrazioni minerarie, hanno condotto una ricerca sulle acque superficiali per valutare il grado di inquinamento discendente dalle mineralizzazioni a tallio, arsenico, mercurio, ecc.
Se valori sopra norma si registrano nelle acque di scolo di alcune gallerie abbandonate di estrazione mineraria, del tutto normali sono invece le concentrazioni nella sorgente delle Molinette e nelle acque superficiali scorrenti del Canale della Radice.
Nel pomeriggio di sabato 24 agosto, si è poi svolta la visita guidata al sito archeo-minerario delle Molinette, a cui ha preso parte un pubblico quanto mai numeroso.

nella foto: un momento della visita al sito archeo-minerario delle Molinette (immagine da “http://liberacronacachenonce.wordpress.com”)

(26 agosto 2013)


Terremoto nel settore nord delle Apuane,
ma nessun danno per l'ApuanGeoLab di Equi Terme

Rinviata anche la Giunta esecutiva in programma oggi pomeriggio

Mentre si succedono le scosse d'assestamento, dopo quella massima delle 12,34 (5.1-5.3 scala Richter, a seconda delle fonti), arrivano alla sede del Parco notizie di danni nei Comuni più settentrionali dell'area protetta e contigua (Fivizzano, Casola in Lunigiana e Minucciano). Prossimo all'epicentro del sisma è l'ApuanGeoLab di Equi Terme, inaugurato domenica scorsa. I Vigili del Fuoco non consentono, al momento, di entrare nella struttura, ma da un esame sommario esterno non sembrano rilevarsi danni apparenti.

Colpito il centro di Fivizzano, dove risiede il Presidente Alberto Putamorsi, che ha dovuto rinviare l'odierna seduta della Giunta esecutiva, per le difficoltà di collegamento e per seguire da vicino la situazione nell'area più colpita dall'evento tellurico.
Organi di stampa nazionale riportano la notizia di Equi Terme isolata per una frana dovuta al terremoto. Si tratta di una mezza verità e forse meno. Un dissesto pre-esistente è stato riattivato dall'evento, ma non ha interessato la strada principale di collegamento con il centro abitato. Dunque è possibile raggiungere Equi Terme senza problemi.
Nell'immagine, tratta dal sito dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, gli epicentri del primo sciame sismico conseguente alla scossa del 21 giugno.
 

(21 giugno 2013)


È nato il Sistema geo-archeologico di Equi Terme
Il ministro Orlando ha tenuto a battesimo ApuanGeoLab e Tecchia archeologica

Puntuale e fedele agli impegni presi, il Ministro dell’Ambiente, on.le Andrea Orlando, è stato l’ospite d’onore di una giornata intensa e ben scandita nel programma. Una mattina domenicale gratificata dal bel tempo, con una presenza non solo istituzionale, per significare a tutti l’importanza delle relazioni che si costruiscono nel territorio, tra enti e persone, con comuni intenti condivisi. Nel suo intervento conclusivo presso il Centro visite del Parco, il Ministro ha riconosciuto la bontà delle opere e delle attività portate a termine in così brevissimo tempo e il coraggio con cui il Comune di Fivizzano e il Parco delle Alpi Apuane hanno deciso di investire su Equi Terme, nonostante la profondità della crisi economica. Il ringraziamento al Ministro Orlando è stato espresso sia dal Presidente del Parco, Alberto Putamorsi, sia dal Sindaco di Fivizzano, Paolo Grassi, non senza aver citato quanti hanno fatto passi concreti per consentire un così grande risultato. È questo un elenco assai lungo ed articolato di artefici, del quale fanno parte amministratori, dirigenti e funzionari dei due enti promotori, Parco e Comune, ma pure della Soprintendenza per i Beni archeologici della Toscana, del Museo di Storia Naturale di Firenze, sez. Geologia e Paleontologia e del G.A.L. Lunigiana.
Dopo oggi si apre la fase più difficile e delicata del progetto. Nei prossimi mesi e nei prossimi anni si misurerà la capacità del Sistema geo-archeologico di

Equi Terme di saper attrarre visitatori ed interessi culturali, muovendo valori economici.
In diversi interventi è stata riconosciuta l’eccezionalità dell’ambiente, del paesaggio e delle risorse naturali presenti in zona. Da oggi, due nuovi allestimenti museali (ApuanGeoLab e Tecchia archeologica) si aggiungono alle strutture e ai percorsi attrezzati già attivi da anni (Grotte turistiche della Buca, Stabilimento termale, itinerari naturalistici). Rimane sullo sfondo la grande incognita di far dialogare e far crescere insieme, attraverso l’integrazione, segmenti di gestione non ancora del tutto coordinati e messi in rete.

(16 giugno 2013)


ApuanGeoLab e Tecchia d’Equi:
domenica 16 giugno si apre con il ministro Andrea Orlando

Comune di Fivizzano e Parco delle Apuane
si presentano insieme con un’inaugurazione congiunta

Quando si dice “sinergia” talvolta si abusa di una parola di moda, tanto per essere al passo coi tempi. Questa volta no, poiché il termine è giusto ed appropriato e vuole indicare una forte intesa tra due enti pubblici, che è partita da lontano e giunge domenica ad un traguardo voluto e condiviso. Nello stesso giorno si inaugura sia la Tecchia archeologica sia l’ApuanGeoLab, cioè due iniziative che si coniugano a vicenda e vogliono continuare un lungo cammino in comune.
Dopo i lavori di restauro e gli scavi archeologici iniziati nel 2009, si restituisce al pubblico un sito unico per ritrovamenti del passato e suggestione paesaggistica, già meta di studi e visite nel Settecento. Una mostra dal titolo “Ma non il solo orso abitò la caverna” documenterà la presenza umana presso la Tecchia d’Equi dal Paleolitico medio fino al Medioevo.

Dal 16 giugno fino al 6 novembre sarà dunque possibile a tutti capire segni e testimonianze lasciati dall’Uomo di Neanderthal e dall’Orso delle caverne.
A breve distanza, presso il Centro visite del Parco, allestito nell’ex scuola elementare completamente ristrutturata, è pronto il nuovo Museo interattivo di Scienze della Terra, meglio conosciuto con il nome di ApuanGeoLab. La mostra permanente propone un ipotetico viaggio nel tempo geologico, seguendo la lenta evoluzione del nostro pianeta fino alle trasformazioni recenti delle Alpi Apuane e del territorio prossimo ad Equi. Esperienze guidate con exhibit didattici consentiranno, anche ai “non addetti ai lavori”, di entrare dentro i principali meccanismi fisici che spostano i continenti e creano gli oceani, sollevano le montagne e ne modellano le forme.
Il Parco delle Apuane e il Comune di Fivizzano affidano l’inaugurazione dell’ApuanGeoLab e della Tecchia archeologica ad un testimonial d’eccezione. Domenica mattina sarà infatti presente il Ministro dell’Ambiente, On.le Andrea Orlando.
Il programma della giornata prevede, alle ore 10, un preludio dedicato alle tradizioni della terra di Lunigiana. Dopo l’esibizione del Gruppo Storico di Fivizzano seguirà una breve rappresentazione del Presepe Vivente di Equi Terme. Tra le 10.30 e le 11.00 avranno luogo le due inaugurazioni speciali della giornata: prima la Tecchia archeologica e poi l’ApuanGeoLab.
Presso il Centro visite del Parco si terrà, a seguire, anche la rituale successione degli interventi delle molte autorità presenti. Tra gli indirizzi di saluto sono previsti quelli del Sindaco di Fivizzano, Paolo Grassi, del Presidente del Parco delle Apuane, Alberto Putamorsi, del Soprintendente per i Beni archeologici della Toscana, Andrea Pessina, del Curatore del Museo di Storia Naturale di Firenze, sez. Geologia e Paleontologia, Elisabetta Cioppi, fino all’intervento dell’Assessore regionale all’Ambiente, Anna Rita Bramerini.
Le conclusioni sono affidate al Ministro Orlando.


(12 giugno 2013)


ApuanGeoLab: oggi si parte dalla gestione...
Con un'apertura soft e riservata agli Operatori del Parco si realizza un progetto pensato appena tre anni fa per Equi Terme

Quando l’idea fu lanciata sui tavoli degli organi del Parco, nessuno immaginava che il progetto del Museo interattivo di Scienze della Terra potesse realizzarsi in soli tre anni. La discussione è iniziata nella primavera del 2010 e subito ha ricevuto l’appoggio e il sostegno finanziario della Regione Toscana. È bastata una scheda progettuale, ben articolata e sostenuta da chiari obiettivi, per convincere i valutatori regionali a concedere 150 mila euro di risorsa economica, a cui se ne sono aggiunti 50 mila di cofinanziamento a carico del Parco.
Le ulteriori tappe di questo positivo percorso sono state il bando di gara nel marzo 2011 e l’assegnazione definitiva, nel dicembre successivo, della progettazione esecutiva e della fornitura al raggruppamento temporaneo di impresa, costituito

dalla soc. coop. Arnica di Torino, insieme ad Aleph 3 soc. coop e Geo engineering s.r.l. Il progetto esecutivo è stato approvato dal Parco nel luglio 2012, dopodiché ha avuto inizio la fase di realizzazione degli exhibit didattici ed è stato approntato l’allestimento vero e proprio del percorso museale nel Centro visite di Equi Terme.
Non si tratta di un lavoro esclusivamente affidato fuori e definito da competenze esterne. Soprattutto nella fase intermedia e finale, l’Ufficio di Direzione e il servizio “Ricerca e conservazione” del Parco sono intervenuti nel merito e hanno richiesto sostanziali modifiche ed integrazioni a quanto proposto dalle ditte incaricate. Si è sempre desiderato un prodotto originale, esclusivo e quanto più “personalizzato” e dunque meglio riferibile alla realtà geologica delle Alpi Apuane. A questo lungo lavoro di confronto di idee e di scambio di dati ed informazioni, hanno dato il loro fattivo contributo di conoscenza e di esperienza, il direttore Antonio Bartelletti, già docente di ruolo negli Istituti superiori nello specifico disciplinare, nonché il geopark manager Alessia Amorfini e il coordinatore della commissione di gestione scientifica del Geoparco delle Apuane, Giuseppe Ottria.
Dunque, sabato 18 maggio 2013 l’ApuanGeoLab parte in maniera soft e sperimentale, con la presentazione riservata agli Operatori dell’area protetta. La giornata ha pure valore formativo e di aggiornamento per le Guide del Parco, che potranno così acquisire o confermare la specializzazione in “geoturismo”.
Rivolgersi, con dichiarata priorità, a queste categorie di stakeholder assume un significato preciso ed esprime un intendimento chiaro. I musei interattivi, soprattutto di argomento scientifico, sono un’attrattiva e possono ben funzionare solo se c’è una gestione capace di coinvolgere ed interessare i visitatori. Non ci sono reperti spettacolari da ammirare passivamente, ma macchine meccaniche e virtuali da far interagire con studenti e turisti. In questo snodo di condivisione e di trasmissione empatica sta la chiave dell’eventuale successo.
Il difficile viene da oggi in poi. Non è dunque la forza e l’importanza di quanto conservato nelle stanze del Centro Visite di Equi Terme a consentire l’apprezzamento concreto dell’iniziativa. Sarà risolutivo soprattutto il modo in cui verrà gestito l’ApuanGeoLab e il rapporto che saprà costruire con i servizi che già esistono nel territorio limitrofo: la Buca e la Tecchia d’Equi, l’offerta termale, i percorsi naturalistici del Parco, ecc.
Va sottolineato che, per la prima volta, si è posticipata l’inaugurazione e si è passati direttamente alla gestione “partecipata” e “consapevole”: un bel salto di qualità, per comunicare a tutti quanta strada c’è ancora da fare insieme…


(18 maggio 2013)


ApuanGeoLab: anteprima il 18 maggio... inaugurazione a fine giugno
Decise le iniziative per l'apertura del Museo geologico interattivo di Equi Terme

Finalmente abbiamo una data certa e definitiva per l'ApuanGeoLab di Equi Terme.
Sabato 18 maggio, alle ore 10, è prevista l'anteprima riservata agli operatori dell'area protetta: gestori dei Centri Visite, dei rifugi, delle strutture certificate, nonché imprenditori turistici e ambientali.
Per le "Guide del Parco" poi, l'incontro del 18 maggio assumerà il valore speciale di giornata di formazione/aggiornamento, finalizzata al conseguimento o alla verifica della specializzazione in "Geoturismo": una certificazione fondamentale per poter svolgere l'attività di "Guida del Geoparco".
La pre-apertura o anteprima del 18 maggio sarà un momento da dedicare interamente all'illustrazione e allo scambio di opinioni sul significato, sulle potenzialità e sul funzionamento del nuovo Museo interattivo, che è stato pensato e voluto dal Parco per favorire la conoscenza scientifica del territorio e potenziare l'offerta di servizi didattici e turistici. E' opportuno che questo scambio di opinioni avvenga prima dell'apertura al pubblico della struttura, in modo da modificare o integrare, se necessario, i contenuti e le esperienze presenti all'interno.
Sabato 18 maggio è anche l'ApuanGeoDay 2013, per cui sarà proprio l'ApuanGeoLab a farla da protagonista assoluto.
Di conseguenza, l'inaugurazione ufficiale dello stesso Museo interattivo è rimandata alla seconda metà del prossimo

mese di giugno, in contemporanea con l'apertura al pubblico del nuovo itinerario archeologico della Tecchia di Equi, anch'esso giunto al termine dei lavori, a cura del Comune di Fivizzano.
Questo doppio evento in programma per il prossimo mese - fortemente voluto dal presidente Alberto Putamorsi - vuole rimarcare lo stretto legame e la comunione d'intenti esistente tra Parco e Comune, rafforzando il collegamento fruitivo e la sinergia operativa tra strutture, percorsi ed attività presenti in questo angolo della Lunigiana.


(4 maggio 2013)


Prospettive di promozione per la Rete Europea dei Geoparchi
Il traguardo della “Iniziativa Unesco” tra speranze e timori al 31° Meeting a Parigi

Nel prestigioso quartier generale dell’Unesco, a Parigi, la discussione ha ruotato intorno al tema centrale dell’anno. Il Meeting non poteva ignorare o sottovalutare la decisione che pende sul futuro dei Geoparchi di tutto il globo: divenire finalmente “Iniziativa Unesco” o rimanere attività sotto gli auspici della medesima organizzazione.
Notevole è la speranza del risultato e del riconoscimento conseguente, ma è lo stesso forte il timore di maggiori impegni e dell’onere che tale onore comporta.
Probabilmente, la missione dei Geoparchi è destinata a mutare nei prossimi anni, seppure in termini relativi. Maggiore risalto dovrà essere conferito alla peculiarità della propria missione riferita al patrimonio geologico, con la contemporanea ricerca di una maggiore integrabilità

con altri programmi e progetti sostenuti dall’Unesco.
Nello stesso tempo, deve rendersi evidente il diverso, ma integrato obiettivo della conservazione geologica rispetto a quella biologica affidata al MAB, nonché quella culturale e naturale del World Heritage.
Ad aprile, il primo responso dell’Executive Board dell’Unesco, mentre la decisione finale è affidata alla Conferenza Generale durante il prossimo mese di novembre.

(21 marzo 2013)


Il Quarto Forum dei Geoparchi Italiani a Roma
A giugno il 5° workshop nazionale a Iglesias, nel 2014 il 6° nelle Alpi Apuane

Ad Ottobre arriverà la decisione finale dell’Unesco sul progetto GGN e – nel caso di un pronunciamento positivo – saranno individuate nuove linee metodologiche di azione e soprattutto più alti standard di qualità per l’accesso e la permanenza nella futura Rete, non senza una distribuzione territoriale più equilibrata delle aree riconosciute come Geoparchi.
Una questione fondamentale da risolvere sarà il reperimento di risorse per il funzionamento della nuova struttura della Rete, attraverso forme di autofinanziamento e senza incidere sul bilancio dell’Unesco. Tra le varie possibilità offerte è stata avanzata quella di prelevare una minima quota percentuale dal ricavato economico sui biglietti d’accesso ai percorsi e ai musei dei Geoparchi. oppure stabilire una quota fissa annuale di partecipazione. Il Forum si è orientato tutto per quest’ultima possibilità.
Due nuove proposte di candidatura alla Rete Europea sono uscite nel 2012 dall’Italia: l’Appennino Bolognese (Emilia-Romagna) e il raggruppamento Sesia-Val Grande (Piemonte). Per la rivalidazione quadriennale dell’EGN, saranno sottoposti a questa procedura il Parco delle Madonie e il Parco Geominerario della Sardegna.
Il prossimo meeting di Parigi, dal 21 al 22 marzo, avrà un’importanza straordinaria perché si svolgerà all’interno della sede dell’Unesco, dove i Geoparchi hanno l’obiettivo di ben figurare. Anche grazie a prodotti tipici e banner fotografici verrà illustrata la ricchezza delle risorse e delle attività di ciascun Geoparco. Il Forum ha dunque deciso di presentarsi a Parigi con un’immagine coordinata attraverso roll-up uniformati in struttura grafica e contenuti, affidando al GAL Rocca di Cerere il compito di gestire la realizzazione di queste “vele” promozionali.
Nel prosieguo dell’incontro, il dott. Aloia ha illustrato i dettagli organizzativi della 12a EGN Conference, in programma il 4-6 settembre 2013, a cura del Geoparco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, presso il geoarcheosito di Elea-Velia. Il Forum di Roma è stata l’occasione per annunciare l’imminente pubblicazione del volume Geoparchi Italiani/Italian Geoparks e la revisione grafica e dei contenuti del sito ufficiale del Forum:
www.geoparchitaliani.it, direttamente curata da Francesco Chiaramonte del Rocca di Cerere Geopark.
Inoltre, il Forum ha stabilito che il 5° Workshop dei Geoparchi Italiani avrà luogo nella terza settimana di giugno 2013 ad Iglesias, sul tema della sentieristica, della cartellonistica e delle guide tematiche, tenuto conto del particolare interesse, manifestato dalla Regione Sardegna, sull’integrazione dell’offerta turistica tradizionale con forme di fruizione sostenibile a basso costo.
Il direttore Bartelletti ha poi avanzato la candidatura del Geoparco delle Alpi Apuane quale possibile soggetto organizzatore del 6° Workshop, con uno svolgimento preferibile nel periodo maggio-giugno 2014. Il Forum ha fatto propria la proposta e la successiva indicazione per un tema legato al rapporto tra la geoconservazione e la valorizzazione delle produzioni agro-alimentari di qualità dei territori di valore geologico, favorendo l’intervento di voci ed esperienze anche esterne e con la presenza di almeno un esperto di un Geoparco europeo.

(21 febbraio 2013)


 
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