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Voyage en Tunisie
Progetti di cooperazione verso il primo Geoparco tunisino 12-16 Febbraio 2014 |
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Il Geoparco delle Alpi Apuane
come incubatore di un altro potenziale Geoparco a Tataouine nella Tunisia
meridionale, all'interno di progetti di cooperazione internazionale da
sviluppare attraverso Organizzazioni Non Governative (ONG). Questa è la
mission possibile che è stata delineata e definita nel corso del viaggio
effettuato sui bordi settentrionali del Sahara, dal Direttore dott. Antonio
Bartelletti e dal dott. Giuseppe Ottria del Comitato scientifico dell'ente,
durante la settimana dal 12 al 16 febbraio 2014. |
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FOTOCRONACA |
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mercoledì
12 febbraio 2014 |
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giovedì
13 febbraio 2014 |
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Il Museo conserva i resti di un grosso sauropode del Cretaceo Inferiore -Tataouinea hannibalis - qui ricostruito in dimensioni ridotte. |
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Sulla vicina collina è possibile ritrovare più comuni fossili di molluschi ed echinodermi del Giurassico Superiore. |
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Il paesaggio intorno a Tataouine è quello tipico dei deserti rocciosi - gli hammada - con i grandi tavolati calcarei che ricoprono, con strati orizzontali, il cratone sahariano. |
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L'uomo delle rocce (il nostro geologo Giuseppe Ottria) presso uno strato più resistente all'erosione. |
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Il Direttore Bartelletti si ripara dal sole sotto una curiosa roccia modellata dall'erosione eolica. |
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I corsi d'acqua a deflusso saltuario - uadi - convergono verso una depressione tettonica a nord-est di Tataouine. Siamo al centro di un bacino endoreico - sebkha - dove la deflazione eolica impedisce il suo colmamento. |
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Il modellamento ad opera del vento e delle acque correnti ha prodotto queste inusuali forme mammellonari. |
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Nella stessa depressione, il bordo di una faglia diretta emerge da un letto di sabbia ricco di cloruro di sodio. |
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Nella depressione è possibile incontrare laghi o ristagni temporanei, con una discreta presenza di acqua soprattutto durante la stagione invernale. |
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Il deserto non è soltanto rocce, pietre e sabbia, ma anche fiori inconsueti ed effimeri... |
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Le impronte sulla sabbia segnalano la presenza del pascolo di ovini su terre di proprietà collettiva. |
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Dalla cima di una collina si domina il paesaggio lunare della sebkha, dove la forte salinità limita lo sviluppo della vegetazione. |
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Ancora più arido e pietroso è il deserto di Tataoine verso la costa di Djerba. Sullo sfondo il confine libico. |
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Una foto ricordo per suggellare l'amicizia tra le due sponde del Mediterraneo. | ||||
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Tra uomo e dromedario c'è un'intesa istintiva, tra le dune di sabbia che avanzano e desertificano aree un tempo coltivate. |
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La coltivazione delle palme da datteri sul greto di uno uadi, dove le radici degli alberi possono più facilmente intercettare l'acqua. | ||||
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Lo Ksur ("granaio collettivo")
Ouled Soltane ("dei figli del Sultano"), completamente restaurato. |
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Kalâa
(fortezza) a Duoiret, che domina il villaggio trasformato in parte in albergo, nel
rispetto dell'architettura tradizionale. |
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L'albergo, scavato in
parte nella montagna, offre l'opportunità di dormire in camere trogloditiche molto
caratteristiche. |
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Abitazioni trogloditiche di tradizione berbera a Chénini, lungo i fianchi della collina fortificata. |
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Dentro la montagna di Chénini, una stanza profonda per dormire e lavorare al telaio. |
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Il bianco della moschea di Chénini, al tramonto, contro il bruno delle case e delle rocce della collina. |
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venerdì
14 febbraio 2014 |
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A seguire, l'incontro con la realtà economica di Tataouine presso l'Associazione regionale delle imprese industriali, commerciali ed artigianali (U.T.I.C.A.), alla presenza del suo presidente. |
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Nell'occasione, il direttore Antonio Bartelletti ha tenuto, in francese, una breve conferenza sul tema: "Le Géoparc des Alpes Apuanes: organisation et fonctionnement - interventions matérielles et activités immatérielles". |
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sabato
15 febbraio 2014 |
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Durante una pausa di lavoro, i funzionari dell'O.N.M. hanno mostrato i loro laboratori e le più recenti produzioni cartografiche sulla geologia della Tunisia. |
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Anche il Museo geologico dell'O.N.M. è stato oggetto di una breve visita. |
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Un bell'esemplare di Palma fossile del Paleogene ricorda, nel calcare, un
tratto "immutabile" del paesaggio tunisino. |
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domenica 16 febbraio 2014
Ultimo incontro, di nuovo
presso l'O.N.M., per presentare il lavoro svolto all'équipe tecnica tunisina.
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