Alpi Apuane Geopark
Archeologia dei marmi
apuani Seravezza, 1° giugno 2012 presentazione volume "Ante et post Lunam. III - l'evo antico" |
Oltre
dieci anni di studi e ricerche sono raccolti in un volume di 144 pagine,
riccamente illustrato e dal titolo coinvolgente ed evocativo: “Archeologia
dei marmi apuani”. È questo l’ultimo traguardo raggiunto da
diversi gruppi di studiosi italiani e stranieri, intorno alle bianche pietre
dal riflesso luminoso, che furono della città di Luni. L’obiettivo è stato
per tutti svelare ulteriori misteri e scoprire altri straordinari segreti
sui lapidei ornamentali, che la storia antica tenta ancora di nascondere
alla nostra conoscenza.
L’opera non presenta soltanto approfondimenti di dimensione locale ed
interesse microstorico, poiché il valore universale e la vasta diffusione
dei marmi apuani hanno portato ad indagare perfino i materiali di grandi
monumenti della Roma imperiale: primo fra tutti l’Ara Pacis Augustae.
Oggi, finalmente, viene data una risposta possibile e scientificamente
verificata a diversi interrogativi rimasti per troppo tempo sospesi in campo
storico e archeologico: i Romani scavarono soltanto negli attuali bacini di
Carrara, oppure ripresero l’attività degli Etruschi anche nelle cave
versiliesi?
La grandi tagliate a mano delle cave antiche lunensi sono tutte da
attribuire all’impresa estrattiva romana, oppure le stesse tecniche sono
proseguite invariate anche nel Medioevo?
Le incisioni rupestri delle Apuane affondano la loro origine nella
preistoria e protostoria, oppure sono opera di culture e popolazioni d’età
medievale e moderna?
La raccolta di studi e ricerche è stata pubblicata dal Parco Regionale delle
Alpi Apuane, come numero monografico della propria rivista scientifica “Acta
apuana” (n. VII-VIII), per i tipi della Pacini editore di Pisa. Curatore
del volume e co-autore di sette diversi articoli è il Direttore del Parco,
dott. Antonio Bartelletti.
Con questo volume si completa il terzo numero della serie “Ante et post
Lunam” e dunque si offre alla comunità locale un’ennesima opportunità di
promozione culturale dei marmi storici delle Alpi Apuane.
GALLERIA
FOTOGRAFICA
Un po' di scetticismo per
la data, posta all'inizio di un ponte festivo; qualche dubbio
sull'argomento, molto tecnico, ma poi le nubi si sono presto diradate e
tutto è filato per il meglio. |
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Nonostante che l'ultimo appuntamento del ciclo "Ante et post Lunam" risalisse a cinque anni fa, si è toccato con mano un interesse ancora forte e sentito verso la storia e l'archeologia dei marmi apuani. | |
La cronaca della giornata è presto detta. Ha portato i saluti dell'amministrazione comunale di Seravezza il sindaco Ettore Neri che - nel suo breve intervento - ha voluto ricordare la figura del presidente del Parco, Giuseppe Nardini, recentemente scomparso. | |
È stata poi la volta del prof. Natale Emilio Baldaccini - presidente del Comitato scientifico del Parco - che ha indicato ai presenti il valore della rivista scientifica "Acta apuana", che rappresenta una felice eccezione nel panorama pubblicistico dei Parchi italiani | |
Il curatore del volume,
dott. Antonio Bartelletti, è stato poi chiamato ad illustrare i
contenuti dei nove articoli e delle due comunicazioni di "Ante et post
Lunam. III - l'evo antico: archeologia dei marmi apuani". Un'ora piena
di informazioni e di nuovi dati sul tema, di cui alcuni del tutto
inediti, che gettano nuova luce su questioni da anni dibattute. In
particolare, sono stati portati all'attenzione pubblica indizi e prove convincenti a
sostegno di un'impresa estrattiva romana anche in Versilia; di una
possibile assegnazione all'età medievale di "tagliate" ritenute romane
in cave antiche di Carrara; di una probabile attribuzione al Medioevo e
non ad epoche antecedenti di incisioni rupestri delle Alpi Apuane. |
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Nelle conclusioni, tirate dal Vice-Presidente Alberto Putamorsi, l'incitamento a proseguire questa bella esperienza di studio e ricerca, per rendere il marmo non una criticità ma una risorsa anche culturale, soprattutto da quando il Parco delle Apuane è entrato a far parte della Rete europea e mondiale dei Geoparchi, sotto gli auspici dell'Unesco. |
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